La Storia

Officina22 è al centro del perimetro che comprende il Castello Sforzesco, il quartiere di Brera e la zona Garibaldi – Isola, nuovo polo della Milano contemporanea.

Un’area da sempre luogo di incontro di arte e cultura, che oggi rappresenta l’integrazione tra storia e modernità in un contesto architettonico in continua evoluzione e rinnovamento, nel rispetto del patrimonio storico e artistico della città.

Il quartiere di Brera, oggi punto di riferimento dell’eccellenza italiana della moda e del design, è un’area che già nei primi anni dell’800 era il fulcro del progetto della “Città Nuova” realizzato dall’architetto e urbanista Giovanni Antonio Antolini.

Un po' di storia...

1800

Napoleone e i venti della rivoluzione

Nel suo progetto originale il Foro Buonaparte è il cuore e il simbolo di un rinnovamento che, all’inizio dell’800, porterà anche a Milano lo spirito della rivoluzione dei lumi e di un nuovo modello politico e sociale fondato sui valori della democrazia borghese.

Un centro ideale da cui nasce la contemporaneità.

Arrivato in Italia per “liberarla” dagli austroungarici,nel 1805 Napoleone proclama Milano capitale della nuova Repubblica Italiana, ispirata ai valori della rivoluzione francese.

Antonini e la città nuova

L’architetto Giovanni Antonio Antolini celebra questo momento di grande fermento con il magnifico progetto urbano di Foro Buonaparte, in rigoroso stile neoclassico, espressione di un rinnovamento formale che interpreta i nuovi ideali rivoluzionari.

Antolini progetta il Foro come centro e punto di origine di una nuova città capitale, prevedendo tutte le funzioni essenziali: la piazza diventa un Foro, delimitato da edifici civili e dal portico dove trovano armonica collocazione tutte le principali destinazioni pubbliche: quelle economiche e quelle civili, della memoria, della cultura e dello svago.

1876

Da Milano a Monza senza scalo

Proprio davanti al numero 22, lungo l’arco di Foro Buonaparte, passava la Milano – Monza, la prima linea tranviaria interurbana costruita in Italia.

Dal giorno dell’inaugurazione – l’8 luglio1876 – al 1966, anno di chiusura della linea, era possibile salire sul tram in piazza del Duomo a Milano e arrivare direttamente davanti alla famosa Villa Reale di Monza, con un percorso totale di quasi 15 chilometri.

Per i primi 24 anni al traino delle grandi carrozze si sono alternate generazioni di volenterosi e pazienti cavalli: una forza motrice forse non velocissima, ma economica, inesauribile e, diremmo oggi, ecologica.

Nel 1900 la “ippovia” è stata finalmente elettrificata.

1884

Al mercato tra via delle Erbe e via della Frutta

Non molti sanno che nella seconda metà dell’800 l’area corrispondente all’attuale edificio di Foro Buonaparte 22 era interamente occupata dal mercato coperto di Milano. Un punto di riferimento per lo “shopping” alimentare dei milanesi dell’epoca.

Della presenza del mercato rimane traccia nel nome delle vie limitrofe: via Mercato, parallela a Foro Buonaparte con cui è collegata da via delle Erbe che probabilmente costeggiava il lato del mercato dedicato alla vendita delle verdure. Non esiste più, invece, via della Frutta che costeggiava l’altro lato del mercato ed è stata eliminata con la costruzione dell’edificio di Foro Buonaparte 21.

1927

Il Foro si accende

Il 1884 è l’anno dell’illuminazione elettrica a Milano.
Gli spazi pubblici si accendono in piazza del Duomo e in piazza della Scala. Un primo esperimento che sarà seguito dalla rapida espansione della luce elettrica in tutta la città.

Nel 1927 viene progettato e istallato il primo impianto pubblico per l’illuminazione dell’intero perimetro di Foro Buonaparte.